l giallo antico venne importato a Roma sin dalla fine del II secolo a.C. Usato soprattutto per lastre di rivestimento e fusti di colonna, di cui è noto un generoso donativo dell’imperatore Tacito (275-276 d.C.) a Ostia. I blocchi qui esposti, importati già nel I secolo d.C., furono tuttavia impiegati solo in epoca tarda, come testimonia il loro rinvenimento nell’edificio dell’opus sectile fuori Porta Marina. Il blocco in alabastro a pecorella dall’Algeria e i due rocchi in alabastro listato (o fiorito) dall’Asia Minore, simili ad altri rinvenuti a Roma, dovevano essere destinati alla produzione di lastre di rivestimento.
Campioni di giallo antico, alabastro a pecorella e alabastro listato o fiorito dalla Collezione Podesti
(Pensabene P., Bruno M. 1998)
Campioni di giallo antico, alabastro a pecorella e alabastro listato o fiorito dalla Collezione Podesti
(Pensabene P., Bruno M. 1998)
Campioni di giallo antico, alabastro a pecorella e alabastro listato o fiorito dalla Collezione Podesti
(Pensabene P., Bruno M. 1998)
Roma, Museo delle Civiltà. Dettaglio del pavimento dall’edificio dell’opus sectile in giallo antico, pavonazzetto, serpentino e porfido rosso egiziano
(De Masi 2005)
Ostia. Rinvenimento dei blocchi in giallo antico durante gli scavi dall’edificio dell’opus sectile fuori Porta Marina nel 1959