Questo molo interno, che separa il canale di accesso al bacino esagonale traianeo dal porto di Claudio, deve il suo nome al faro collocato sulla sua testata, ancora visibile fino ai primi decenni del ‘900. Si tratta di una grande struttura, orientata in senso est-ovest e lunga complessivamente 150 metri, che probabilmente faceva parte dello schema originale del porto di Claudio. Recenti ricerche hanno identificato cinque fasi di vita del monumento, dalla sua fondazione all’abbandono; un sondaggio effettuato alla base della parete nord ha consentito di comprenderne la tecnica costruttiva entro casseforme lignee.
Ricostruzione del sistema di casseforme lignee usato per la costruzione del molo
(Grupo Vrbanitas Universidad de Huelva)
Ricostruzione di una gru verticale e foto del blocco di ancoraggio della stessa al molo
(Grupo Vrbanitas Universidad de Huelva)
Il sondaggio sul lato nord del molo con il suo sistema di fondazione
(Grupo Vrbanitas Universidad de Huelva)
Campioni del materiale ceramico rinvenuto nel versante nord del molo
(Grupo Vrbanitas Universidad de Huelva)