I Navalia erano destinati al ricovero e alla manutenzione di navi militari, come attestato dal ritrovamento di chiodi in bronzo da nave di età traianea (98-117 d.C.). Il complesso, lungo 240 metri, era costituito da tre grandi sezioni modulari identiche affacciate su entrambi i bacini, formate dalla successione di un corridoio largo 4,5 metri, tre navate larghe circa 12 metri, un corridoio largo 5 metri e una navata larga 20 metri. Nel II secolo d.C. parte dell’edificio fu trasformata in magazzino. Sono oggi visibili i lati lunghi di una navata, caratterizzati da grandi pilastri di età traianea inglobati nelle murature successive. In età tardoantica il fronte dei Navalia affacciato sul bacino di Claudio fu chiuso dalle mura e l’area assunse funzione funeraria, come attestato dal rinvenimento di molte sepolture, due delle quali in muratura.
Disegno della stele del maestro d’ascia Publio Longidieno, conservata presso il Museo Nazionale di Ravenna
(J.-C. Golvin)
Dettaglio della muratura della facciata settentrionale: al muro di II secolo d.C., compreso tra due contrafforti , si addossano le mura tardoantiche
(foto Portus Project)
Tratto del corridoio a fianco della grande navata riutilizzato in età tardoantica come sepolcreto
(foto Portus Project)