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Ostia Antica - Pannellistica

Aspetti antropologici

Necropoli di Porto all'Isola Sacra


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I circa duemila inumati della Necropoli di Porto, campione scheletrico eccezionale per numerosità e conservazione dei resti, sono da diversi anni oggetto di un’indagine antropologica che contribuisce significativamente alla conoscenza dell’uomo in epoca romana. Dall’analisi dello scheletro l’antropologo può ricostruire l’identikit dell’individuo e da qui ottenere informazioni su tutta la popolazione. Lo scheletro infatti, grazie ai tessuti mineralizzati di cui è composto, ha la capacità di archiviare in maniera permanente tutte le informazioni sulla vita della persona, diventando così un vero e proprio archivio di dati biologici ove è possibile leggere i segni lasciati sia dalle malattie lievi e transitorie (come l’ipoplasia dello smalto) sia da quelle più importanti e croniche. Oltre alle analisi morfologiche di base, grazie alle indagini sulla composizione chimica di ossa e denti, sono stati effettuati studi sulla composizione genetica del campione, sulla provenienza degli individui, sulle loro abitudini alimentari e bioculturali e sullo stato di salute del gruppo. Ne deriva un quadro variegato, in cui la maggior parte degli individui, circa il 67%, è di origine locale, mentre il rimanente 30% proviene da altre zone dell’Impero. L’alimentazione appare caratterizzata principalmente da risorse di origine terrestre (vegetali e carne), arricchita però da alimenti molto proteici probabilmente di origine marina (pesce). Tra le problematiche emerse circa lo stato di salute ricordiamo a titolo di esempio, la presenza del rachitismo tra gli infanti (che costituiscono il 35% del campione dato eccezionale in un campione archeologico), mentre tra gli adulti di sesso maschile appare con elevata incidenza il fenomeno di esostosi del meato acustico, patologia oggi nota anche come “malattia del surfista”, caratterizzata dalla formazione anomala di escrescenze ossee nel canale uditivo e per la quale si è suggerita una possibile associazione con l’attività di pesca praticata principalmente da uomini. Come caso di intervento a scopo curativo, ricordiamo la presenza di un individuo adulto che mostra segni di evidente amputazione di parte di un femore; il “moncone” mostra i segni del taglio e al tempo stesso evidenti reazioni di cicatrizzazione, a testimonianza della sopravvivenza dell’individuo all’operazione.

Le informazioni desumibili dall’analisi morfologica e chimica dello scheletro

Esostosi del meato acustico

Ipoplasie dello smalto sulla superficie esterna di due denti

Sezione Multimediale

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Alla scoperta dei Dinosauri

Durata: 03:00 minuti