Questo caseggiato, costruito intorno al 120 d.C., era probabilmente destinato alla vendita di generi di lusso, come suggerito dalla posizione nelle immediate vicinanze del Foro e dall’aspetto particolarmente curato. Occupato sui lati sud e ovest da una fila di tabernae aperte verso la strada, si articolava intorno a un cortile centrale con vasca e pozzo (B). Il cortile era impreziosito da un’edicola policroma in cui può essere riconosciuto un lararium (C), ovvero uno spazio dedicato al culto delle divinità protettrici della casa o della comunità. Su tutti i lati del cortile si affacciavano ambienti disposti su due livelli: i locali al pianterreno erano occupati da botteghe, mentre i mezzanini servivano come abitazioni. Il rinvenimento di una vera di pozzo in marmo che reca il nome del patronus del collegio dei mensores ha portato a ipotizzare che qui potesse trovarsi anche la sede del collegio stesso.
Pozzo del Caseggiato del Larario con dedica a Cerere e alle Ninfe da parte di Q. Cecilio Onesimo
(G.A. Guattani)